E chi l’ha detto che il 17 porta sfortuna? Nel 2017 Giuliano Prandi ha vissuto una annata agonistica assolutamente straordinaria, che l’ha portato a vincere l’Amo d’Oro per la quarta volta consecutiva.Un risultato assolutamente straordinario, che il “campione silenzioso” ha messo a segno a modo suo, come sempre, quasi in punta di piedi.L’Amo d’Oro è un importante riconoscimento della FIPO assegnato agli agonisti che nella propria specialità si distinguono in una speciale classifica con punteggi differenziati, assegnati in base ai risultati conseguiti nelle manifestazioni agonistiche nazionali ed internazionali a cui hanno partecipato.Nelle Acque Interne/Pesca al Colpo per la quarta volta consecutiva il migliore è stato ancora Giuliano Prandi, il fortissimo agonista della Lenza Emiliana Tubertini.Va ricordato che il podio quest’anno è stato monopolizzato da atleti targati Tubertini, infatti al secondo posto troviamo Lorenzo Bruscia e terza piazza per Marco Genovesi.Un podio che rispecchia l’annata straordinaria degli atleti gialloneri, che nel 2017 si sono ben distinti in tutte le competizioni.Abbiamo raggiunto telefonicamente Giuliano per complimentarci con lui e carpire le sue sensazioni.Giuliano ci ha confessato di essere molto soddisfatto e molto emozionato per questo ennesimo riconoscimento, ma, come tutti i campioni, ha lasciato trasparire la sua fame, il suo non essere mai sazio. Ci ha raccontato che vorrebbe migliorare ulteriormente le sue performance internazionali.Confesso che dopo aver sentito queste parole da uno che nel 2017 ha vinto il titolo europeo sia a livello individuale che di squadra, mi è venuto quasi da sorridere; poi Giuliano ha analizzato gli importanti appuntamenti internazionali che lo attendono, sia a livello di club sia come nazionale, e queste sue affermazioni hanno confermato che i campioni sono fatti della stessa pasta: dopo una vittoria non si siedono mai sugli allori ma guardano avanti, alle successive sfide che li attendono.Questi campioni, qualsiasi possa essere lo sport, sono tutti uguali, il nostro Giuliano è solo un po’ più “silenzioso”.
E allora non ci resta che unirci ai complimenti di tutti per questo atleta straordinario, ma lo faremo a modo nostro, sfruttando lo stesso soprannome attribuito tanti anni fa a Franco Balmamion, un campione del ciclismo tanto vincente quanto schivo… complimenti “campione silenzioso“!
Luca Caslini