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Un week end all'Emiliana

02 Ottobre 2017
Un week end all'Emiliana

Giocando sulle parole ho cercato di rendere il succo di quella che é stata la storia delle due prove del CIS Colpo 2017 conclusesi il 23 e 24 settembre scorsi.

Sul Fissero, nel campo di Cà Vecchia, unico disponibile in questo caso, vista la coltre verde che ha reso impraticabile il tratto di Garolda, é andata in onda l’ennesima puntata di un serial che vede quest’anno i ragazzi in giallo/nero di Bazzano come quasi uniche guest stars, in una alternanza, schiacciante per tutte le altre, tra squadra B e squadra A.

Sabato e domenica la Lenza Emiliana Tubertini ha dato dimostrazione di una padronanza completa nel saper interpretare le sfumature di un canale difficile come questo di Cà Vecchia.

Sentiamo, allora, dalle voci di Ferruccio Gabba e Marco Genovesi, i Capitani delle due squadre, come la Lenza Emiliana Tubertini ha piazzato l’ennesima stoccata in uno speciale… week end all’Emiliana!

Feruccio, ormai gli aggettivi si esauriscono per descrivere un momento di grazia eccezionale per gli uomini della Lenza… E il Fissero ne é stata l’ennesima conferma!

“Si, devo dire che stiamo vivendo una stagione estremamente positiva. Già da inizio anno siamo andati molto bene vincendo una gara internazionale e molto prestigiosa come il Walterland Master in Ungheria e poi il CIS, dove abbiamo messo il sigillo della Lenza Emiliana in 4 gare su 6 sino ad ora disputate. Poi anche a livello individuale sono arrivate belle soddisfazioni come il Titolo Italiano di Marco (Genovesi) e la leader ship in Club Azzurro di Lorenzo (Bruscia), le belle prove di Marcello (Corradi) e Andrea (Giambrone) oltre ad altri risultati minori. Speriamo di concludere l’annata nel migliore dei modi!”

Marco, solo una settimana fa abbiamo parlato del tuo Titolo individuale ed oggi siamo già oltre, a parlare di un week end favoloso. Come torni dal Fissero?

“A livello di Società non posso essere che contentissimo: abbiamo vinto entrambe le gare, la squadra A ci ha sorpassato ma sapevamo che in Fissero potevano fare molto bene e, comunque, questa é una cosa che non scalfisce la grande soddisfazione per la Società e l’Azienda. A livello di squadra B non posso non avere qualche piccolo rammarico per qualche peccato veniale di impeto dei miei ragazzi senza i quali potevamo contare forse qualche punto in meno ma sono veramente piccole sfumature. La cosa molto bella é che andremo a disputare le ultime due gare a Corbara quasi in parità e questa é una conclusione ottimale per noi della Lenza Emiliana Tubertini.”

Hai parlato di peccati veniali…

“Analizzando le due gare della squadra B in Fissero, mi viene da dire che forse ci siamo fatti prendere dall’impeto di cercare qualche pesce di taglia in certi settori dove sapevamo che erano usciti anche in prova, mentre se avessimo seguito alla lettera le strategie condivise tra tutto il gruppo potevamo fare ancora meglio, come ha dimostrato la squadra A. Ma, ripeto, sono piccoli errori di gioventù e di impeto che non oscurano le prestazioni complessive. Sono valutazioni che hanno fatto in molti, comunque, anche di altre squadre. Ci sarà utile in futuro.”

Ferruccio, in Fissero é stato sorpasso vostro sulla squadra B. E’ fatta, ormai, per il Titolo?

“Voglio essere scaramantico e ti dico: chiuso no! Fino a che la matematica non lo stabilisce, siamo in corsa; certo oggi possiamo vantare un sostanzioso vantaggio sulla terza e quindi siamo fiduciosi di coronare la stagione nel migliore dei modi.”

E se la squadra B termina davanti alla A?

“Ti dico in tutta onestà che non sarebbe un problema. Certamente ognuno di noi parte da casa per vincere con la propria squadra ma se anche fossero loro a spuntarla io, anzi noi, saremmo comunque contenti, sarebbe comunque un successo. Se vincesse la A sarei contento perché sarebbe un altro Titolo nazionale vinto e ogni agonista non può che esserne contento, ma se lo Scudetto finisse alla B, sarei comunque contento per la Società e per l’Azienda, perché il progetto che ha portato alla formazione di questa squadra é iniziato un paio di stagioni or sono, nell’ottica di una Società che deve comunque pensare anche al futuro per continuare ad essere vincente tramite la selezione di giovani di alto valore tecnico e capacità umane idonee e in linea con i valori e la tradizione della Lenza Emiliana Tubertini. Questa squadra la sento anche un po’ mia, perché l’abbiamo costruita assieme, e quindi la loro vittoria la sentirei anche in parte come mia, come uomo d’Azienda e di Società.”

Marco prima ha accennato a qualche sbavatura nella conduzione di gara. Onestamente, Ferruccio, parlare di sbagli quando si fanno risultati come i vostri del Fissero mi sembra eccessivo ma so che tu sei sempre molto critico nell’analizzare le vostre gare, anche quando sono vincenti come queste. Secondo te si può parlare di imperfezioni?

“Marco ha parlato della B, io posso dirti della A e comincio dicendoti che noi siamo stati anche un pelino più fortunati di loro perché il sorteggio ci ha tenuti lontano dalla tentazione, ossia da quei tratti di campo gara in cui si sapeva poteva esserci maggiore possibilità di trovare qualche pesce di taglia che potesse influenzare maggiormente la classifica del settore; quindi la nostra impostazione e condotta di gara, che mirava più alla regolarità delle catture delle plaquette, é stata forse un po’ più lucida ed ci ha premiato maggiormente. Una delle differenze, probabilmente, é stato proprio capire quando e se era il momento di osare un po’ di più per puntare ad una cattura di taglia rispetto alla regolarità sulle bremette. Ma sono errori ‘di gioventù’, perché i ragazzi sono veramente bravi; hanno temperamento e voglia di fare bene e i risultati lo dimostrano; poi ci sta anche un po' di sfortuna nel trovare o meno un pesce più importante.”

Marco, sapevate quali erano i tratti dove era più probabile trovare pesci di taglia?

“Sono conoscenze che hanno un po’ tutti, sono zone storiche e dipendono molto dalla conformazione del canale. Ad esempio le parti iniziale e finale dello slargo, sono certamente punti dove pesci più importanti possono uscire, ma non in tutto lo slargo ma solo in alcuni tratti. E’ nella gara di sabato quella su cui abbiamo maggiori rammarichi, perché sulla carta avevamo dei picchetti decisamente buoni e questo, probabilmente, ci ha un po’ condizionato e portato a forzare un pelo di troppo. Quando vedi che vicino ti prendono dei pesci importanti e sai che in quel tratto ci sono, puoi essere portato ad osare di più nell’ottica di catturare meglio ma in canali cementati come il Fissero non é detto che forzando i pesci entrino automaticamente; probabilmente una condotta più cauta e di conserva avrebbe premiato con qualche punto in meno.”

Ferruccio, avete trovato un Fissero decisamente pescoso. Ve lo aspettavate così o é stata una piacevole sorpresa?

“Ci aspettavamo una gara bella dal punto di vista della pescosità ed é stato decisamente così. Qualche dubbio lo avevamo in conseguenza dell’ubicazione di tutte le quattro zone a Cà Vecchia ma nonostante gli spazi un po’ più ridotti, le gare sono state assolutamente regolari, la pescosità non ne ha risentito e dal punto di vista tecnico sono state molto belle.”

Veniamo allora alla parte tecnica, risultata così importante…

“Noi abbiamo impostato le gare sulla linea dei 13 metri, cercando la massima regolarità, consapevoli che per vincere era necessario, comunque, mettere in nassa anche breme di taglia diversa dalle plaquette, pesci di taglia media sui 40 grammi. Abbiamo predisposto una pasturazione tale da cercare di richiamare sotto punta le plaquette, senza tralasciare di pasturare anche con materiali che potessero far entrare pesci di taglia.”

Un concetto particolare, perché si é portati a pensare che una cosa escluda l’altra…

“E’ vero ma avevamo visto in prova che, pur usando esche importanti dentro la pasturazione, la pescata alle plaquette non ne risentiva in modo particolare ma favoriva l’ingresso sulla zona pasturata anche di pesci di taglia differente. E’ comunque una situazione particolare che abbiamo riscontrato solo qui ed é stata certamente una delle chiavi di volta delle nostre gare.”

Vogliamo parlare, Ferruccio, delle vostre lenze in Fissero?

“Avevamo riscontrato che anche per i pesci di taglia non era necessario usare appoggi dell’esca più importanti rispetto a quello usato per le plaquette e c’erano le medesime probabilità di attaccarli anche con il classico appoggio di pochi centimetri che si usa per i pesciolini e quindi anche pescando solo a ver de vase si potevano trovare. Questo, naturalmente, screma molto le alternative sulle lenze da usare, io infatti avevo preparato due tipologie di lenze, uno con un bulk a 35 cm. dall’asola e tre pallini sotto equidistanti e l’altro sempre con bulk e tre pallini ma aperta in 40 cm dall’asola. La prima opzione era destinata alla pescata classica mentre la seconda lenza mi poteva servire nel caso le plaquette fossero diventate più difficili e sospettose oppure per tentare più decisamente il pesce di taglia, che avevo visto essere più sospettoso su di una lenza più chiusa come la prima. Come finali li ho preparati con spezzoni da 20 cm di Next da 0.09 mm per legare degli ami piccoli, decisamente migliori in questo caso, come la serie 2 opaca del 19 o 20 e la 202 nella taglia 18, per innescare 1 o 2 fili di vdv. Come galleggianti abbiamo spaziato tra la PRO 113 e la PRO 116 da 1a a 2 grammi,so ci fosse stato vento per essere più stabili sulla pastura. Per tentare i pesci di taglia io ho montato la PRO 124, un modello più raccolto come forma, sempre con antenna in fibra, perché parliamo di pesci comunque molto difficili da leggere nelle mangiate. Tra le attrezzature voglio spendere qualche parola in più sull’elastico, un componente fondamentale per non avere slamature in rientro delle bremette, eventualità molto probabile se la tensione dell’ammortizzatore non è quella giusta. In più qui la situazione era più complessa perché l’eventualità di incocciare qualche pesce da 400/500 grammi o più nelle 4 ore non era molto remota e quindi occorreva un elastico dalle caratteristiche di grande fluidità Noi possiamo contare sull’Hybrid, un prodotto con caratteristiche di dinamicità sotto tensione veramente uniche. Noi abbiamo usato la misura da 1 mm, un diametro che solitamente non si usa con elastici tradizionali quando si pescano le plaquette. Le qualità di elasticità e dinamismo dell’Hybrid di questa misura sono risultate perfette per le bremette, perché anche con pesci di qualche decina di grammi si ha un allungamento deciso che mantiene nella giusta tensione la lenza ed evita le slamature; quando abbiamo avuto in canna pesci più importanti li abbiamo potuti gestire ugualmente con sicurezza con questa misura “

Con te, Marco, affrontiamo il capitolo terre e pasture…

“Come tipologia di pasturazione abbiamo optato di cercare prevalentemente breme; per tentare i carassi bisognava forzare maggiormente con i bigattini ma c’era il rischio, molto fondato, di far entrare pesci diversi come carpe, siluri o clarius che quasi sempre erano poco gestibili per la loro taglia, quindi questa opzione l’abbiamo scartata.

Per cercare le breme abbiamo optato per un mix di Turbo Classic e Gold Pro Breme di Van den Eynde con l’aggiunta di pane belga, un mix molto soffice, che anche se abbastanza bagnata resta comunque molto dinamico. Il nostro intento era di creare un composto che, anche se stretto solo due volte, potesse arrivare integro sul fondo ed iniziasse però a lavorare subito, creando alone ma a ridosso del fondale e non in sospensione. Per raggiungere questo risultato abbiamo aggiunto della terra di somma setacciata nella stessa misura. Questo accorgimento di aggiungere la terra dopo la bagnatura della pastura fa si che l’eventuale eccesso di umidità venga assorbito dalla somma e il risultato sia pesante ma senza impongare la palla, facendola lavorare subito. Se si procede mescolando terra e pastura da asciutti il risultato é molto più colloso e lavora meno. Come alimentazione durante la gara abbiamo tenuto una parte di questo mix e a parte abbiamo fatto un composto di terra di somma, terra di fondo e bentonite, non troppo bagnata, che lavora in tempi brevi ma idonea a tenere una buona quantità di fouillis. Poi in corso di gara abbiamo tagliato ed aggiunto in pastura, di volta in volta, anche caster e vermi per invogliare il pesce di taglia ad entrare sotto punta.”

Se andiamo a vedere le classifiche passate dei risultati della Lenza Emiliana in questo campo gara, soprattutto quando ci sono state pescate affidate alla regolarità, vediamo che queste sono quasi sempre state positive; tu stesso, Ferruccio, nei primi anni in cui le breme fecero la loro comparsa sui nostri campi gara, parliamo di almeno 15 anni fa, in Fissero hai fornito alcune performance che fecero molto parlare per il modo in cui interpretasti una pescata estremamente tecnica e complessa nella sua impostazione e gestione. Dall’alto della tua grande esperienza, cosa é cambiato nel modo di affrontarle e nel comportamento delle nostre breme?

“Qualcosa é cambiato nel comportamento delle breme ma, soprattutto, é cambiato e sta cambiando il nostro approccio mentale alla pesca di questi pesci. Per anni i nostri sforzi sono stati rivolti a capire come usare terre e fouillis, proporzioni, tipologie, quale mezzo usare e come per portare le esche sul fondo in ogni situazione. Oggi una importante evoluzione la si sta registrando da quando é consentito con regolarità l’uso di esche come i vermi nella pasturazione. Di conseguenza, oltre alle terre, si sono cominciate ad usare in maniera più mirata anche le pasture come veicolo per le esche, mentre prima si usavano principalmente per la pasturazione iniziale come tappeto su cui calare le palle di terra, pongo o quant’altro, con il fouillis.”

Vogliamo concludere, Marco, con due parole sul prossimo, decisivo e finale impegno, quello di Corbara?

“Dalle notizie che abbiamo, anche dopo il CIS feeder e l’A4, ci aspettiamo una gara pescosa da impostare sulla specie prevalente, che anche qui ora sono le breme. Sembra che il livello dell’acqua sia salito un po’ e questo dovrebbe limitare un po’ i disagi che abbiamo patito lo scorso anno per la fanghiglia sulla sponda che limitava molto la sistemazione delle attrezzature. Il campo di gara é stupendo, la pescosità unica e la tecnica obbligatoria all’inglese ci semplifica non poco nella preparazione delle gare. E’ una tecnica che ci piace e che quest’anno abbiamo già usato. Credo che sarà comunque un bel modo per terminare un campionato che per noi é stato sin qui molto bello e soddisfacente. Ci sarà battaglia sportiva tra di noi, com’é giusto che sia, ma l’obbiettivo resta comunque quello di portare a Bazzano il Titolo più bello ed importante della pesca al colpo italiana. Come ci ha detto Glauco, lunedì a pranzo:‘scannatevi pure tra di voi come volete, l’importante é che vinca la Lenza!'”



Angelo Borgatti